“Bimbi e bimbe di ogni età… ecco qualcosa che vi stupirà!”
Halloween è una delle feste d’eccellenza per gli americani ma un po' controversa in Italia.
Molti italiani infatti alla domanda “festeggi Hallowen?” rispondono con frasi del tipo “non è una nostra festa”. Personalmente adoro qualunque festa permetta di travestirsi, ma forse le origini di Halloween non sono così lontane dalla nostra cultura.
La festa di Halloween corrispondeva al capodanno dell’Irlanda celtica, che non veniva celebrato il 1° gennaio, ma il 1° novembre con il nome di Samhain (che significa “fine dell’estate”).
Il popolo celtico era un popolo di pastori e contadini e di conseguenza le loro vite erano scandite dal ritmo delle stagioni. L’inizio di novembre corrispondeva quindi alla fine della stagione calda e all'inizio dell’inverno. Questa data chiudeva un ciclo e ne apriva uno nuovo: avveniva il passaggio dalla luce al buio.
La morte era quindi il significato della festa: morte dei campi e dei raccolti durante l’inverno, che però si rinnovavano per la nuova stagione sotto terra, che è anche il luogo dove i morti riposano.
Nella notte tra il 31 ottobre e il primo di novembre gli antichi celti ritenevano che gli spiriti dei defunti risorgessero e potessero fare del male ai vivi. Si radunavano quindi nei boschi facendo sacrifici animali e, vestendosi con le loro pelli e maschere grottesche, tentavano di spaventare gli spiriti; in mano tenevano fiaccole intagliate da rape contenenti il fuoco.
In seguito in Irlanda si diffuse la consuetudine di lasciare fuori delle porte delle case luci e cibo per i defunti, affinché potessero sfamarsi e non “fare scherzi” ai vivi.
Come già accaduto parecchie volte nella storia, l’avvento del cristianesimo puntava a sradicare i miti pagani a favore delle feste cristiane.
Quando i romani incontrarono i celti identificarono lo Samhain con la loro festa dei morti celebrata il 13 maggio e indetta (vuole la leggenda) da Romolo per placare lo spirito del fratello Remo, da lui ucciso. Col cristianesimo fu poi spostata al 1° novembre, forse per “cristianizzare” il culto di Samhain e non estirparlo completamente, onde evitare di inimicarsi i popoli.
Quindi la festa cristiana di ognissanti (ricordiamo che i santi sono dei defunti) ha sostituito la festa pagana dei morti. Si può dire che in pratica siano la stessa cosa.
Parlare di riti satanici ed adorazione del diavolo, come a volte accade, in rapporto alla festa di Halloween è completamente errato… il fatto che poi ci siano persone particolarmente “ispirate dal male" durante quella notte, è tutta un’altra faccenda.
Con la grande carestia irlandese del 1800 parte della popolazione si trasferì in cerca di fortuna negli Stati Uniti, creando, come molte altre etnie, subculture socialmente importanti e contribuendo così a diffondere la festa che è diventata una delle feste principali e più apprezzate da adulti e bambini.
La parola Halloween deriva dalla forma contratta di “all hallows’ eve”, ovvero “vigilia di tutti i santi”.
La parola Halloween deriva dalla forma contratta di “all hallows’ eve”, ovvero “vigilia di tutti i santi”.
Qui cominciarono le piccole modifiche che portarono all’Halloween che conosciamo noi oggi.
Per esempio le zucche sostituirono le rape (più difficili da trovare) con dentro le candele e il cibo offerto ai defunti si trasformò in dolcetti per bambini. Da qui il tormentone “trick or treat”, ovvero “dolcetto o scherzetto” (il cibo serviva appunto per evitare gli scherzi da parte dei morti).
Il travestirsi in maniera grottesca per spaventare gli spiriti rimane: la maggior parte degli statunitensi si veste infatti da zombie, streghe, fantasmi e mostri. Sempre più di frequente però si vedono anche cosplay e travestimenti di ogni tipo, diventando quindi più che altro una generica festa in maschera.
Negli ultimi decenni, anche grazie al cinema, gli Stati Uniti hanno contagiato gran parte del mondo e dell’Europa con la festività di Halloween. E il cinema stesso, per molte sceneggiature, prende spunto più o meno direttamente dalla festa.
Dicevamo che forse la festa non ha origini così lontane da noi.
Nel medioevo infatti, i cristiani per commemorare gli spiriti, vagavano per i villaggi chiedendo in offerta un pane dolce con uva sultanina, chiamato “pane dell’anima”, in cambio di preghiere da dedicare ai defunti (c’è anche una canzone di Sting intitolata “soul cake” che parla dell’antica cerimonia).
Abbiamo rituali simili in Puglia, Calabria, Sardegna ed anche in Friuli: zucche intagliate a forma di teschio, processioni di anime che escono dal cimitero guidate dalla luce dei falò disseminati per le strade, adulti e bambini che girano nella notte per spaventare gli spiriti.
Il tutto già molto prima che l’Halloween “americano” prendesse piede, stiamo infatti parlando di tradizioni antiche e radicante nella popolazione.
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